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"IL PUNTO" di COSP Verona ETS

Abbiamo un problema: in nord Italia non ci sono abbastanza lavoratori, e se ne troveranno sempre meno. Se la prima è un’urgenza della quale ci rendiamo conto anche solo guardando un notiziario o gli annunci “cercasi personale” fuori dai negozi e le pizzerie che frequentiamo, della seconda, forse ancora più preoccupante, ce ne fanno rendere conto gli studiosi di demografia.

Poco tempo fa leggevo “Occupazione al 2030 e mutamenti demografici”, uno studio dell’Istituto Cattaneo che partiva da immaginarsi un’Italia dove non ci fossero migrazioni, e quindi niente nuovi immigrati ed emigrati (la famosa "fuga dei cervelli"). Come si modifica la domanda di occupati nei prossimi anni rispetto a quella odierna? La risposta è stata raggiunta suddividendo la popolazione per cittadinanza, sesso e titolo di studio.

Il risultato? In Nord Italia verrebbero a mancare più di un milione e duecento mila occupati. Il dato si fa più interessante per sezioni di popolazione: il bilancio è fortemente negativo per lavoratori con basso titolo di studio. C’è un bilancio positivo invece per le persone che hanno alto titolo. Questo dato spiega sicuramente come mai, già da diversi anni, vediamo un’immigrazione di personale non qualificato ed un’emigrazione di giovani con elevato titolo di studio.

Ci sono diversi temi sui quali ci si potrebbe soffermare, come il ruolo fondamentale dell’immigrazione o la capacità del mercato di gestire uno squilibrio che ad oggi vede 4 milioni di pensionati o pensionandi (60-69 anni) con basso titolo di studio che potranno essere sostituiti solamente da 660 giovani… ma un tema che mi preme molto è l’attrattività dei posti di lavoro.

L’attrazione dei posti di posti di lavoro è maggiore in diversi altri paesi. Per gli stranieri che speriamo di occupare nelle posizioni a bassa qualifica sarà più attraente andare in altri paesi con welfare e trattamento di lavoro migliore. Lo stesso vale per i giovani con alto titolo, che all’estero possono sperare in stipendi e carriere migliori rispetto a quanto disponibile in Italia.

A COSP Verona ETS quello che cerchiamo di fare è educare alla scelta e quindi alla definizione di un proprio percorso personale consapevole. Come prima cosa, ci auguriamo che il nostro incontro porti senso, o almeno la volontà di attribuirlo, alle proprie scelte. Ci troviamo spesso anche a dare informazioni, e da più di trent’anni ci facciamo portavoce del mercato del lavoro e delle aziende agli studenti, ma raramente facciamo il contrario. Con il punto, speriamo di iniziare questo dialogo.

A cura di Sofia Marchesini, Project e Innovation Manager

PONTE CON LE AZIENDE, PERCORSO PROFESSIONALE