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Garanzia Giovani Veneto: superate le 160 mila adesioni

La pandemia ha avuto il suo impatto ma il Veneto si conferma tra le prime regioni in Italia per efficacia nella presa in carico raggiungendo il 98% di casi.

Complicato, arduo, in salita. Il 2020 sta per concludersi e per descriverlo non bastano tre aggettivi, soprattutto se pensiamo ai riflessi che la pandemia da COVID-19 ha determinato sui diversi segmenti della società. Non si parla infatti più solo di emergenza sanitaria ma anche di emergenza economica e lavorativa. Resta importante riflettere sugli effetti scaturiti da questa lunga fase di cambiamenti e che ricadono anche sul connubio giovani e lavoro. Puntiamo così i riflettori su Garanzia Giovani Veneto e sul report di monitoraggio aggiornato al 30 settembre a cura di Regione Veneto e Veneto Lavoro.

Sono 160.935 le adesioni al progetto alle quali aggiungere quelle dei mesi successivi che verranno calcolate e rese esplicite nel prossimo report. “I dati relativi all’ultimo trimestre si confermano inferiori alla media registrata negli ultimi anni, ma in crescita rispetto al trimestre precedente, quando a causa dell’emergenza Covid-19 e degli effetti del lockdown si era toccato il minimo storico di adesioni” evidenzia la nota.

Circa 23 mila adesioni, ossia il 15% del totale, sono state effettuate da giovani che avevano già aderito in precedenza. Quasi tutte le adesioni si concretizzano nella stipula del patto di servizio, imprescindibile per poter usufruire delle opportunità offerte dal programma. Dal rapporto tra adesioni effettive e patti di servizio emerge che “il Veneto si conferma tra le prime regioni in Italia per efficacia nella presa in carico (98%) e con tempistiche relativamente brevi, circa 3 giorni al netto dei rallentamenti occorsi in periodo di Covid”. La rete dei servizi per l’impiego del Veneto ha erogato oltre 60 mila attività, tra cui orientamento e formazione.

Garanzia Giovani Veneto: l’ingresso nel mercato del lavoro

Opportunità ed esperienze sul fronte lavorativo: questo cercano i ragazzi e le ragazze che aderiscono a Garanzia Giovani. Coloro che hanno trovato un’occasione di lavoro sono 97.615, mettendo a segno un tasso di occupazione superiore al 70%.

Circa 74 mila giovani risultano tuttora occupati e prevalentemente con un contratto stabile. Focalizzandoci sul tipo di contratto scopriamo che il 58% dei giovani usciti dal programma è entrato nel mercato del lavoro con un contratto a tempo determinato o di apprendistato. Il 19% dei casi presenta un rapporto di lavoro somministrato mentre il 14% un contratto a tempo indeterminato. C’è infine chi ha sperimentato rapporti di lavoro intermittente o domestico, collaborazioni o altre esperienze lavorative ma si tratta di un numero limitato di casi.

A livello della distribuzione dei territori in quali province si sono trovate più occasioni di lavoro? Il report evidenzia come influisca la presenza del domicilio dei giovani iscritti. Fornendo dati precisi al primo posto abbiamo Vicenza, dove si concentra il 18% di quanti hanno avuto un’opportunità di lavoro, per un totale di circa 17.700 giovani occupati, seguono Treviso (17%), Padova (16%), Verona (12%), Venezia (11%), Rovigo (4%) e Belluno (3%).

Non mancano i casi di chi ha trovato lavoro in altre regioni, in particolare Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. I settori più fecondi risultano essere quello del turismo, nonostante sia quello su cui la pandemia ha più infierito, del commercio e dell’industria metalmeccanica. Circa il 30% ha lavorato in uno dei comparti del made in Italy, principalmente industria alimentare, legno-mobilio, tessile-abbigliamento e occhialeria, nei servizi alla persona o nel settore dell’ingrosso e logistica.

                                                                                                                                        Sara Bellingeri

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