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Mercato del lavoro in Veneto: nel 2021 più assunzioni che nel 2019

Mercato del lavoro in Veneto: nel 2021 più assunzioni che nel 2019

La fotografia aggiornata di Veneto Lavoro ad ottobre 2021. Le criticità non mancano ma ci sono aspetti incoraggianti.

Pollice alzato per il mercato del lavoro veneto. È questa la fotografia incoraggiante, aggiornata al mese di ottobre 2021, fornita da Veneto Lavoro relativamente al tema protagonista. Una tendenza positiva che riguarda vari fronti. Le problematiche non mancano ma scopriamo insieme i vari aspetti.

Mercato del lavoro in Veneto: assunzioni superiori all’anno 2019

Puntando i riflettori sul segmento delle assunzioni scopriamo un volume superiore, pari a 79.000, a quello dell’anno pre-pandemia, il 2019, pari a 47.000. Il saldo invece appare negativo ma risulta comunque leggermente migliore di quello di due anni fa. Entrando nello specifico il saldo negativo è dovuto al maggior numero di cessazioni di rapporti di lavoro rispetto alle attivazioni, situazione riguardante soprattutto i casi di contratti a tempo determinato.

L’analisi di Veneto Lavoro esplicita:Finora il 2021 ha fatto registrare in Veneto una crescita di 52.600 posizioni lavorative, più di quelle guadagnate nell’analogo periodo del 2019 (+51.200), e la forbice della domanda di lavoro continua a ridursi (-11%). Il saldo è positivo in tutte le province e inferiore a quello del 2019 solo per Venezia Verona, che pagano ancora le difficoltà dei primi mesi dell’anno con i flussi turistici pasquali ancora bloccati”.

Lavoro in Veneto: il 2021 registra meno licenziamenti

Puntando l’attenzione sul tema dei licenziamenti i numeri risultano più bassi rispetto al periodo pre-pandemia. Se prendiamo come riferimento di paragone il mese di ottobre emerge che i lavoratori licenziati e le lavoratrici licenziate sono stati il 45% in meno rispetto allo stesso mese del 2019. Riguardo all’aspetto dello sblocco dei licenziamenti Veneto Lavoro sottolinea: “Anche lo sblocco totale di novembre, che ha di fatto riaperto la possibilità di licenziamento per tutte le imprese, non ha prodotto scossoni, con 583 licenziamenti rispetto agli 862 del 2019, anche per effetto di residui periodi di protezione garantiti dalla cassa integrazione”.

Occupazione nei settori del mercato del lavoro veneto

I dati positivi a livello di assunzioni riguardano la maggior parte dei settori ad esclusione del tessile-abbigliamento che registra una perdita di circa 500 posizioni lavorative. Curva positiva per i settori macchine elettriche (+13%), industria chimica e plastica (+4%), istruzione (+7%) e servizi sanitari (+5%). Curva negativa per occhialeria (-36%), servizi turistici (-24%) e nel commercio (-22%). “Le cessazioni, complessivamente 408.000, si sono ridotte del 12% rispetto al 2019” esplicita Veneto Lavoro.

Lavoro in Veneto: anche qui aumentano le dimissioni

Si tratta di un fenomeno allargato e che sta destando diversi dibattiti: parliamo delle dimissioni. Anche nel contesto veneto, come in altri, si è registrato un significativo aumento di queste arrivando a quota +11% rispetto al 2019. Ma qual è la fotografia del fenomeno rispetto ai settori? In testa abbiamo il comparto sanitario e sociale (+44%), a seguire l’industria metalmeccanica e l’edilizia (+16%). La variazione risulta negativa nel turismo, uno dei settori che ha manifestato più sofferenza nel 2020, nel commercio e nei servizi finanziari.

Si tratta di un fenomeno trasversale - commenta Veneto Lavoro - che interessa uomini e donne, italiani e stranieri, giovani e lavoratori senior, e che sebbene sia espressione di una molteplicità di cause, rappresenta sicuramente un segnale di riattivazione della mobilità dei lavoratori, in particolare in alcuni settori e per determinate professioni”.

A crescere è anche il tasso di ricollocazione dei lavoratori e delle lavoratrici a 30 giorni dalle dimissioni, “Anche questo può essere letto come un segnale di una rinnovata mobilità sul mercato del lavoro” sottolinea Veneto Lavoro.

              Sara Bellingeri

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO, ATTIVITÀ EXTRA CATEGORIA, FORMAZIONE PROFESSIONALE