Skip to main content

Da Stoccolma per un tirocinio - Erasmus+ traineeship

Sofia Marchesini è studentessa di Educazione Internazionale Comparata all’Università di Stoccolma. Dopo aver conseguito una laurea triennale in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Verona ha scelto di proseguire i suoi studi in questo ramo perché interessata ai sistemi educativi ed al loro sviluppo.

Sofia ha appena terminato un tirocinio con il programma Erasmus+ traineeship presso la nostra sede Cosp Verona, abbiamo colto l'occasione per farle una breve intervista riguardo l'esperienza vissuta:

1. Perché hai deciso di fare un tirocinio?
Direi che i motivi sono stati principalmente tre:
Il primo è stato il bisogno di applicare ciò che ho imparato in questi anni e non più di assorbire conoscenze teoriche, riuscendo quindi a capire anche le azioni che sono possibili nel contesto educativo italiano.
La seconda è stata l’urgenza di capire com’è il mondo del lavoro nel quale vorrei entrare, in Italia: dal momento che la struttura dei sistemi educativi varia molto da stato a stato, ogni regione ha le sue peculiarità che è importante conoscere.
Al terzo posto: la necessità economica. L’Europa da la possibilità non solo di studiare ma anche di fare un tirocinio all’estero sostenuti dalla borsa di studio Erasmus+. Io sono ufficialmente iscritta all’università svedese, non pago nessuna tassa (gli europei hanno diritto come gli svedesi di studiare gratis in tutti i gradi di istruzione) ma mi devo finanziare da sola la mia vita a Stoccolma. Come una studentessa svedese, però, ho avuto la possibilità di passare le vacanze, in Italia con l’Erasmus+ traineeship.

2. Come sei venuta a conoscenza dell’Ente presso il quale stai svolgendo lo stage? Perché hai scelto Cosp Verona?
Ho cercato su internet enti che avessero a che fare con l’educazione nella mia città. Mi interessavano organizzazioni che collaborassero in qualche modo con il sistema educativo locale, portando contenuti nelle scuole della provincia della mia città: ho scelto Cosp Verona principalmente per questo: so che il sistema educativo italiano è molto rigido e vecchio, e spesso è difficile che la scuola rimanga in qualche modo aggiornata con quello che succede nel mondo reale: Cosp da un importante contributo nella complessa creazione di un legame tra mondo della scuola e mondo del lavoro.

3. Di cosa ti stai occupando durante il tirocinio?
Sto avendo l’opportunità di seguire molte attività: dal monitoraggio dei percorsi dell’anno scolastico appena concluso, alla ricerca di nuove reti partner, dall’affiancamento nelle attività estive e nella stesura dei progetti,  alla ricerca di informazioni di interesse per gli operatori del Cosp (nello specifico, ho fatto una ricerca sull’orientamento in Europa). La varietà degli incarichi mi ha dato la possibilità di imparare davvero molto.

4. Il tirocinio si sta rivelando utile rispetto ai tuoi studi?
Assolutamente : oltre a mostrarmi e farmi provare molte delle tasks che un organizzazione come Cosp deve gestire, è stato molto interessante capire come sia possibile mantenere una organizzazione no-profit che operi in ambito educativo collaborando direttamente con le scuole del territorio: dal reperimento dei finanziamenti, all’importanza di mantenere una rete solida basata sulla competenza e la fiducia.

5. Quali consigli daresti a chi si sta attivando per fare un tirocinio?
Cercare
enti interessanti con anticipo, proporsi a più di uno e fare i colloqui necessari, il tutto in modo da avere la possibilità di capire bene il contesto e le attività che incontreremo durante il tirocinio e poi, di scegliere quello che più ci sembra utile per noi (in termini di interesse, aspirazione lavorativa e percorso di studi affrontato). Un altro consiglio è quello di viverlo come un’esperienza di formazione a tutti gli effetti: si impara da ogni cosa ed è bene chiedersi ogni giorno a fine giornata cosa si è imparato, e i progressi che abbiamo fatto. In conclusione, arricchisce molto avere un buon rapporto con i colleghi e non aver paura di chiedere aiuto o un semplice consiglio.

6. Qual è il tuo motto?
Direi per aspera ad astra, non so se è più un motto od una consolazione. Ho sempre puntato in alto e mi sto accorgendo solo ultimamente che quello che facendo e le mie ambizioni mi richiedono fatica e sacrifici. Sono però una persona molto idealista e, nonostante riconosca le fatiche, mi viene facile superarle e mettere a fuoco il mio obiettivo.

 

A cura di Rosamaria Provenzale

FORMAZIONE POST-DIPLOMA, FORMAZIONE PROFESSIONALE